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Comunità di Energia – ACSM primo caso pilota a livello nazionale.

giu 09
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Un territorio autosufficiente sotto il profilo energetico dove cittadini, imprese o enti pubblici si associano volontariamente per produrre e scambiare energia, partecipando alla gestione di impianti di produzione e rete di distribuzione: è lo scenario delineato dalle Comunità Energetiche, previste all’art. 22 dalla direttiva europea RED II (la 2018/2001, dedicata alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) che attende ancora di essere recepita in Italia.

Il Governo italiano al fine di perseguire questo obiettivo, con decreto Ministeriale MiSE del 9 agosto 2019 e per tramite del Piano Triennale di Ricerca di Sistema 2019-2012 ha affidato a Ricerca sul Sistema Energetico S.p.A. (RSE – società controllata dal Gestore dei Servizi Energetici nazionale – GSE) il compito di studiare, monitorare e valutare progetti pilota al fine di svolgere una analisi costi-benefici complessiva delle “comunità dell’energia”, dal punto di vista energetico, economico, ambientale e sociale, sia per i soggetti coinvolti in tali comunità che per il sistema elettro-energetico nel suo complesso, nonché individuare le barriere (regolatorie, tecniche, normative, amministrative, ambientali, sociali, ecc.) che potrebbero limitarne lo sviluppo, anche al fine di valutarne la scalabilità e la replicabilità.

RSE tramite una selezione basata su stringenti criteri di ammissibilità ed indicatori di merito ha quindi individuato le 6 migliori realtà italiane che, per le elevate performance raggiunte in campo energetico, hanno le caratteristiche per diventare “comunità di energia” da inserire in un progetto di studio pilota che consentirà di fornire a livello governativo i dati ed informazioni necessari ad adottare strumenti legislativi idonei all’implementazione di tali innovativi modelli energetici sul territorio nazionale.

Il concetto di Comunità Energetica si fonda sulla evoluzione della tecnologia nei campi di:

  1. Generazione distribuita
  2. Accumulo
  3. Management intelligente delle reti e infrastrutture

Tale evoluzione tecnologica apre la strada a modelli innovativi di gestione dell’energia. In parallelo si assiste all’evoluzione del quadro normativo europeo, che punta alla centralità del cittadino consumatore/produttore (prosumer), e a garantire un accesso più equo e sostenibile al mercato dell’energia elettrica: il cittadino-prosumer, o consumatore attivo, diventa pertanto un soggetto che partecipa alla transizione energetica.

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Si prospetta pertanto un abbattimento delle barriere dell’utente finale verso consumo, immagazzinamento e vendita dell’energia auto-prodotta.  La diffusione dell’autoconsumo di energia rinnovabile apre la strada a nuovi soggetti aggregati (e soggetti aggregatori) che agiscono collettivamente, e che tecnicamente potrebbero già oggi operare in sinergia secondo logiche di “comunità” basate sullo scambio di flussi bidirezionali di energia.

A seguito di una necessaria evoluzione normativa, attraverso le Comunità Energetiche molti sono i servizi che tali comunità di cittadini-prosumer potrebbero svolgere:

  1. Generazione
  2. Distribuzione
  3. Vendita di energia
  4. Gestione di sistemi di accumulo (storage)
  5. Servizi di flessibilità (demand-response)
  6. Supporto alla mobilità elettrica sia attraverso l’uso delle automobili elettriche come accumulo distribuito, sia rendendo disponibili punti di ricarica che utilizzano fonti rinnovabili locali evitando di sovraccaricare la rete.

Il consumatore/produttore, che può essere anche il singolo utente cittadino o un condominio, diventa attivo, e partecipa alla transizione energetica.

Si parla pertanto di potenziamento e di una nuova centralità nel ruolo dell’utente finale (anche privato) nel mercato elettrico. Altri temi chiave sono la flessibilità della domanda e della produzione dell’energia elettrica, l’utilizzo di informazioni prossime al real-time per la gestione dei flussi di energia e nuovi meccanismi di mercato per attuare la transizione energetica attraverso la partecipazione attiva dei cittadini (e/o loro aggregati).

Con la crescente incidenza dell'autoconsumo di energia rinnovabile, è inoltre necessario introdurre la definizione auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente.

Si rende altresì necessario stabilire un quadro normativo tale da consentire a tali auto-consumatori di energia rinnovabile di produrre, utilizzare, immagazzinare e vendere energia elettrica con oneri sostenibili.

Il Primiero, grazie alla candidatura di ACSM S.p.A. è stato individuato da RSE come il miglior territorio italiano. Dietro di esso figurano nell’ordine i seguenti proponenti: TCVVV (Teleriscaldamento Cogenerativo Valtellina Valcamonica Valchiavenna), SEV (Unione Energia Alto Adige), Walden, Cedis e Comune di Berchidda.

L’inclusione del Primiero e del Gruppo ACSM nel perimetro di studio condotto da RSE, oltre che confermare l’eccellenza del territorio sotto il profilo dell’esperienza maturata nel campo energetico che lo rendono un precursore a livello nazionale, rappresenta una importante opportunità per approfondire e sperimentare ad altissimi livelli nuovi ed innovativi modelli energetici che possono costituire elementi a cui tendere nel percorso di transizione energetica futura. Un percorso che potrà abilitare nuove opportunità di business con vantaggi per i consumatori e grandi cambiamenti nell’organizzazione e nella governance delle utility energetiche

La raccolta dei dati da parte di RSE è già stata avviata e dopo opportuno studio ed approfondimento sarà possibile individuare le migliori soluzioni da implementare a livello locale per realizzare a Primiero uno dei primi prototipi di Comunità Energetica a livello nazionale.